IN FLAMES + AT THE GATES + IMMINENCE + ORBIT CULTURE – il concerto del primo dicembre a Milano nel nostro live report!

IN FLAMES + AT THE GATES + IMMINENCE + ORBIT CULTURE – il concerto del primo dicembre a Milano nel nostro live report!

 

IN FLAMES + AT THE GATES + IMMINENCE + ORBIT CULTURE
01/12/2022 – Milano (Alcatraz)

Parole di Matteo Di Leo
Foto di Emanuela Giurano

Serata di gala per il death metal melodico svedese, con due pilastri come In Flames e At The Gates a dividersi il palco, accompagnati dai giovani connazionali Orbit Culture e Imminence.

Il resoconto di fine serata vedrà gli headliner In Flames svettare sul resto della ciurma, mentre gli At The Gates iniziano a fare seriamente i conti con gli anni.

Tra le band di apertura sono invece gli Orbit Culture ad “avere la meglio” sugli Imminence, ma andiamo nel dettaglio.

Orbit Culture

La serata si fa subito interessante con gli Orbit Culture, gruppo tra i più promettenti attualmente in circolazione, chiamato a confermare anche dal vivo le buone impressioni destate in studio. E il giovane quartetto non si fa certo pregare: è vero che il tempo a loro disposizione è esiguo, ciononostante riescono a scaldare una platea “congelata” dalle rigide temperature dicembrine con il loro death che deve tanto non solo ai principali protagonisti della giornata, ma anche ai Gojira. Unica pecca, la presenza scenica da migliorare, da un punto di vista musicale invece gli Orbit Culture sono stati inappuntabili.

Imminence

Qualche appunto invece può essere mosso per gli Imminence. L’impatto visivo è di certo a loro favore, nonostante i quattro album finora prodotti però si ha la sensazione di avere davanti un gruppo ancora acerbo. Il loro metalcore è troppo debitore dei nomi più in voga nel genere e riesce a ritagliarsi un proprio spazio soltanto nei brani dove il cantante Eddie Berg suona anche il violino. Poco per svettare in un bill del genere.

At The Gates

Il primo piatto forte della serata lascerà un po’ l’amaro in bocca. Gli At The Gates si presentano forti del rientro del chitarrista Anders Björler e nei quaranta minuti a disposizione pescheranno ben cinque volte da At War With Reality, mentre l’ultimo album The Nightmare Of Being dovrà accontentarsi della sola Spectre Of Extinction. Come avviene da tempo, la nota stonata è rappresentata dalla voce di Tomas Lindberg, una volta punto di forza di ogni gruppo avesse la fortuna di poter contare su di lui, oggi anello debole di una catena per il resto perfetta. Il pubblico pare curarsi poco delle difficoltà di Tompa e reagisce a perle come Slaughter Of The Soul, Blind e Cold nell’unico modo possibile, ovvero con trasporto animalesco.

In Flames

Ed eccoci al nome in alto nella locandina: In Flames. Il duo Fridén/Gelotte assalta l’Alcatraz con la nuova The Great Deceiver – uno dei pezzi forti del prossimo album Foregone – e da lì in avanti inanella una serie di classici da far impallidire: Pinball Map, Cloud Connected, Colony, Only For The Weak, Leeches, tutte cantate a squarciagola da una platea in estasi. Eccellente la prestazione dei musicisti, in particolare Anders Fridén fuga ogni dubbio sulla sua tenuta vocale con una prova impeccabile. Behind Space, Graveland e The Hive sono le perle ripescate da un passato che gli In Flames oggi non vogliono più lasciarsi alle spalle, mentre la conclusiva Take This Life ci congeda da uno dei migliori concerti visti quest’anno.

Emanuele Biani

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