ROCK HARD PLUS! – a partire dal 15 settembre in edicola lo “Speciale Metallica” e in allegato il libro “L’Era del Metallo Pesante”; disponibile anche un “bundle” con le nuove magliette ufficiali di Rock Hard!

ROCK HARD PLUS! – a partire dal 15 settembre in edicola lo “Speciale Metallica” e in allegato il libro “L’Era del Metallo Pesante”; disponibile anche un “bundle” con le nuove magliette ufficiali di Rock Hard!

Facendo seguito all’enorme successo degli Speciali su Black Sabbath e Iron Maiden, a partire dal prossimo 15 settembre Rock Hard Plus vi propone, allo straordinario prezzo all-inclusive di Euro 19,90:

  • Speciale Metallica (di Stefano Cerati ed Emanuele Biani) – 100 pagine di interviste, recensioni, concerti, reperti storici e tante curiosità sulla fondamentale band di San Francisco, nello stesso formato della nostra rivista madre!
  • L’Era del Metallo Pesante (di Maurizio De Paola) – un saggio in forma di annales di 240 pagine sull’impatto sociale e di costume che la musica dura ha impresso e ricevuto nella storia degli ultimi cinquant’anni: una continua e vicendevole ispirazione tra realtà ed elaborazione artistica che si mescolano e si confondono!

È inoltre disponibile un “bundle” che, in aggiunta allo Speciale e al libro, comprende la nuova e bellissima maglietta ufficiale di Rock Hard Italia, direttamente ispirata dalla grafica del nuovo libro, all’incredibile prezzo di Euro 29,90!

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Per presentare al meglio questa importante iniziativa, riportiamo qui di seguito le copertine, l’editoriale e la prefazione delle due pubblicazioni, opera degli autori Stefano Cerati e Maurizio De Paola:

Il terzo capitolo dei nostri speciali è dedicato ai Metallica perché cerchiamo sempre un’occasione speciale per parlare in modo esteso delle band più influenti della storia del Metal e nel 2021 i four horsemen di San Francisco compiono quarant’anni di carriera e inoltre a settembre vengono celebrati i trent’anni dall’uscita del loro più grande successo commerciale, il Black Album che ha venduto quasi diciassette milioni di copie negli Stati Uniti e quasi il doppio contando il resto del mondo. Sono traguardi prestigiosi e importanti che danno la misura della rilevanza dei Metallica nella storia del metal. Una qualità bisogna riconoscere ai nostri: si sono sempre presi i loro rischi e hanno sempre voluto fare di testa loro, cercando ogni volta di spostare in avanti i confini della sperimentazione e della loro musica. Gli anni ottanta, quelli più formativi per la loro affermazione, li hanno visti nel ruolo di inventori della musica più aggressiva in circolazione, il thrash, uno stile che si pensava non fosse molto commerciabile e che invece ha avuto un grande risalto in quel decennio e di cui loro sono stati i pionieri e i portabandiera con Kill’em All, Ride the Lightning, Master of Puppets e …And Justice for All. Poi negli anni novanta hanno cercato di cambiare e di superare se stessi e diventare magari delle superstar del rock in senso ampio e non solo dell’heavy metal. Da allora in poi ogni album quindi va visto come un esperimento, una sfida, un modo per cercare di non ripetersi mai. Ecco che allora gli album prodotti assumono un significato preciso: il Black Album è l’album per l’arena rock, per le masse, un disco che ha sdoganato, a torto o ragione, l’heavy metal presso il grande pubblico. La coppia Load e Reload li vede confrontarsi con l’hard rock, il southern rock, il rock’n’roll e perfino lo sleaze con discreti risultati. Non tutti gli esperimenti sono stati accettati favorevolmente dai fan tanto che i concerti con l’orchestra S&M hanno suscitato qualche perplessità, ma anche una straordinaria partecipazione di pubblico, così come St. Anger, un disco dal suono e dall’approccio compositivo ostico e particolare, senza assoli e con la snare drum. Anche la collaborazione con Lou Reed per l’album Lulu e la realizzazione del film Through the Never non hanno dato i risultati sperati ma hanno dimostrato che i Metallica hanno voglia di spaziare e di mettersi alla prova con persone e situazioni molto diversi tra loro e anche fuori dal loro campo. I nostri hanno anche cercato di ritornare alle loro origini, col thrash che li ha resi famosi e se Death Magnetic era un “vorrei ma non posso”, Hardwired…to Self-Destruct è decisamente più incisivo e convincente e una buona metà delle tracce può rivaleggiare per grinta, potenza, intensità e velocità con quelle di Kill’em All, Ride the Lightning e Master of Puppets. Come al solito abbiamo analizzato ogni album con nuove recensioni estese e abbiamo trattato oltre a tutti gli album di studio tutti i momenti più significativi della carriera dei nostri, gli album con l’orchestra, il film, l’album di cover Damage Inc., la collaborazione con Lou Reed e l’operazione Big Four, la celebrazione dei quattro grandi del thrash anni ottanta in compagnia di Slayer, Megadeth e Anthrax, partita con tanto entusiasmo ma che non è stata esente da polemiche. Abbiamo riempito le interviste con dichiarazioni e box che toccano anche gli aspetti più tragici e controversi di una carriera per certi versi drammatica e che annovera tra i fatti principali la cacciata di Dave Mustaine nel 1983, la morte di Cliff Burton nel 1986, l’avvicendamento dei bassisti, Jason Newsted e Robert Trujillo, il ruolo di alcuni mentori della band come i produttori Paul Curcio e Jon Zazula, Flemming Rasmussen, Bob Rock e Rick Rubin, la lotta con Napster e il collasso interno documentato da Some Kind of Monster. Insomma abbiamo cercato tutti i momenti salienti della band, con tonnellate di curiosità che riguardano anche l’Italia come il Metalli-train o il racconto del concerto dei Big Four alla Fiera di Rho. Siamo convinti che la loro storia sia ancora ben lontana dall’essere conclusa e ci saranno fra poco delle novità perché ormai sono passati cinque anni dalla pubblicazione dell’ultimo album e i nostri avranno impiegato anche il tempo passato in lockdown a causa della pandemia per scrivere nuove canzoni. Nel frattempo era giusto fermare il momento e celebrare quanto fatto dal gruppo finora, un gruppo che è passato attraverso molte difficoltà ma che è risorto sempre più forte che mai anche grazie all’affetto dei fan, fan che la band ritroverà nei concerti già programmati per la prossima estate del 2022 che speriamo possa rivedere i festival e i grandi eventi musicali ritornare a girare a pieno ritmo“. (Stefano Cerati)

Se la musica è uno specchio della società, l’heavy metal ne è un frammento distorto, ricurvo, abbagliante oppure talvolta opaco. Ma l’immagine che ne ritorna non è mai banale né uguale a sé stessa, perché questo riflesso è quello della parte più nascosta, viscerale e spesso rabbiosa del mondo che l’ha prodotto. “L’Era del Metallo Pesante” attraversa più di mezzo secolo di storia del genere raccontando – anno per anno – il rapporto tra la realtà, le vicende del mondo e la sintesi che il metal ne ha restituito all’immaginario collettivo per i suoi milioni di appassionati in tutto il globo. Dalle suggestioni fanta-horror degli anni ‘70 alla ribellione giovanile della NWOBHM, passando poi per l’esplosione americana degli anni ‘80 ed attraversando gli anni ‘90 della frammentazione in decine di sottogeneri diversi, tutti ugualmente rappresentativi di uno spicchio di quel mondo che nel frattempo girava vorticosamente intorno. Un viaggio nel tempo attraverso avvenimenti che hanno marchiato il calendario, accompagnati sempre dal riflesso rumoroso ed esplosivo che la musica metal ha saputo fornire, come una colonna sonora creata ed eseguita in tempo reale“. (Maurizio De Paola)

Emanuele Biani

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