FOLKSTONE + KANSEIL, Hall – Padova, venerdì 15 dicembre: il nostro live report!

FOLKSTONE + KANSEIL, Hall – Padova, venerdì 15 dicembre: il nostro live report!

Folkstone + Kanseil
Hall, Padova 15 dicembre 2023

Parole di Antonino Blesi
Foto di Jo Giommoni

I Folkstone erano arrivati alla fine del 2019 e di un doloroso tour di addio, completamente svuotati e decisi a chiudere una grande storia con assoluta onestà e dignità. Questi tre anni sono di certo serviti a Lore Marchesi e Roby Rota a ricaricarsi, dedicandosi a tutto tranne che alla musica, ricompattando lentamente le fila della band e decidendo di tornare sul palco per una occasione unica e speciale, nel settembre scorso per il Metalitalia.com Festival. L’entusiasmo dei fan ha portato il gruppo a voler accontentare chi non è potuto essere presente a Trezzo Sull’Adda, con l’aggiunta di quattro date invernali, a Roma, Firenze, Padova e Asti, e l’uscita di Macerie, brano del tutto nuovo e basato su un testo intenso e “urgente” di Roby e che dimostra che i Folkstone hanno ancora qualcosa da dire anche nel 2023. Anche i nuovi concerti, organizzati da Shining Production e Vertigo, riscuotono grandi consensi e sold out entusiastici, con i fan che si sono immediatamente ricompattati accanto ai loro beniamini, schietti e ruvidi come le montagne che tanto amano. Un passo gioioso si aggiunge ad un altro, e senza pianificare degnamente (è lo stesso Lore ad ammettere che loro non ne sono capaci e sono fatti così, nel bene e nel male), alla fine i Folkstone annunciano dai palchi (che sono il loro vero habitat naturale) che hanno nuove storie da raccontare e da suonare in giro, con passo pesante e respiro avido, ma eccoli qui tra noi, un’altra volta ancora.

20.30: KANSEIL

La band trevigiana è sodale dei loro “fratelli maggiori” da diversi anni e ha condiviso molti palchi con loro, quindi la loro presenza come special guest di questi quattro eventi, certamente non sorprende e offre una certa continuità sonora, perché i riferimenti musicali e lirici sono simili e certamente apprezzati dai presenti al concerto, che sono qui anche per loro. Il suono impastato non rende giustizia alla carica che i sette prodi guerrieri portano sul palco, ma il coinvolgimento del pubblico è presto conquistato, grazie al carisma del cantante Andrea Facchin e da una manciata di brani che pesca sia dal solido passato, come Vallòrch e l’immancabile e finale Panevìn, ma arrivano anche i due recenti e freschissimi singoli Antares e Hrodgaud, probabilmente primi capitoli di un nuovo album che potrebbe arrivare presto. I Kanseil si mostrano grintosi e fieri di essere presenti, di certo dando sempre cuore e anima nelle loro esecuzioni. Un buon antipasto.

Scaletta:

  1. Ciada Delàmis
  2. Rivus altus
  3. Vallòrch
  4. Hrodgaud
  5. Antares
  6. Panevìn

21.30: FOLKSTONE

Non c’è molto da attendere per l’arrivo della band tanto attesa, in un’atmosfera veramente spasmodica e colma di gioia collettiva, quasi incredulità per un ritorno che non è mai stato scontato oppure prevedibile. I nove Folkstone (con un cambio al volo al basso tra Federico Maffei, presente nella data di settembre, ma qui sostituito dal solidissimo e intenso Steve Ferrovecchio) salgono sulle assi dell’Hall di Padova con una determinazione straordinaria e implacabile, favoriti da un suono nitido e potente e partendo con una quarantina di minuti in cui le protagoniste sono solo le canzoni e le acclamazioni di un pubblico in visibilio, che canta all’unisono con Lore, danza, poga e sorride senza freni e limiti. Un brano finisce e subito parte il successivo, in una incessante pioggia di energia positiva che passa dal palco al parterre e torna indietro. Raramente si è vita una sintonia così totale tra artisti e fan, che in questo caso diventano una sola cosa. Poche solo le parole spese e tanti gli inni storici sciorinati con facilità irrisoria (non dimentichiamo che abbiamo davanti musicisti ruspanti si, ma tecnicamente ineccepibili, nessun escluso), ripassando tutta la discografia della band, con una scaletta imponente che ricalca lo spettacolo di Trezzo e offre ben venticinque canzoni per più di due ore di sudore e lacrime (di gioia dei presenti). Anche la novità Macerie viene eseguita e cantata da tutte le persone presenti, ma tanti sarebbero i momenti magici da raccontare, con Roberta che sorride beffarda e duetta con Lorenzo nella struggente Elicriso, e lo stesso cantante che si perde nella folla delle prime file facendosi trasportare da mani e braccia che non lo faranno mai cadere. Ogni passo nel concerto è un inno alla vita e alla resistenza di ognuno di noi, dove ogni parola ha un peso specifico e si conficca in una quotidianità che può essere migliore se viene condivisa. Gli sguardi sono tutti sul palco ma non è presenta la malinconia del 2019, bensì una sana voglia di riprendere la corsa e ricominciare a raccontare nuove storie che parlano di noi. E Lorenzo, sbigottito dal calore dei suoi fan, conferma che i Folkstone sono tornati per restare. E ci rivedremo nel 2024 con un disco (per cui stanno già raccogliendo idee e spunti) e nuovi concerti da assaporare, come un buon vino sapientemente invecchiato.

Scaletta:

  1. Nella mia fossa
  2. Diario di un ultimo
  3. Nebbie
  4. La maggioranza
  5. I miei giorni
  6. Frammenti
  7. Non sarò mai
  8. In caduta libera
  9. Le voci della sera
  10. Scintilla
  11. Anna
  12. Anime dannate
  13. Elicriso (C’era un pazzo)
  14. Mercanti anonimi
  15. Luna
  16. In Taberna (In Vino Veritas)
  17. Frerì
  18. Un’altra volta ancora
  19. Rocce nere
  20. Macerie
  21. Omnia Fert Aetas
  22. Prua contro il nulla
  23. Vortici scuri
  24. Con passo pesante
  25. Respiro avido

Emanuele Biani

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