OBSCURA il live report della data al Legend di Milano

OBSCURA il live report della data al Legend di Milano

OBSCURA il live report di Gabriele Padoa e la photo gallery di Davide Sciaky della data al Legend di Milano

Iniziato il 4 febbraio a Stoccarda, il tour europeo degli OBSCURA denominato Silver Linings Europe 2025 (dal titolo della prima traccia del loro ultimo album A Sonication, in uscita il 7 febbraio), il giorno dopo ha fatto subito tappa con una data in Italia, a Legend Club di Milano: ecco il live report di Rock Hard.

A supportare la band tedesca inizialmente erano stati annunciati gli americani progressive deathcore Rings Of Saturn e i francesi Gorod, ma poi i primi sono stati sostituiti dagli statunitensi Skeletal Remains.

I Gorod sono i primi a salire sul palco, con il loro technical death metal che offrono da vent’anni esatti.

Il quintetto transalpino, capitanato dall’ottima voce di Julien Deyres, e il cui ultimo album, The Orb, risale al 2023, propone un death metal serrato e spinto, dove non mancano sezioni fusion e jazz (ad esempio in Bekhten’s Curse), virtuosismi di chitarra, riff al cardiopalma e sezioni evocative.

Per gli spettatori presenti al Legend che ancora non li conoscevano, i Gorod sono stati una piacevole scoperta. Il loro intricato sound meriterebbe più attenzione di quella che riceve.

Viene invece dalla California la seconda band della serata, gli Skeletal Remains.

Gli americani vantano cinque full-length all’attivo (l’ultimo è Fragments Of The Ageless, dello scorso anno) e il loro death metal è più classico, puro e crudo, dove, a parte qualche influenza brutal, non ci sono incursioni in altri generi.

Il songwriting è old school e abbastanza fresco, grazie agli assoli e ai cambi di tempo. È chiaro fin da subito che l’intento del quartetto americano è martellare senza sosta le malcapitate orecchie degli spettatori. O

biettivo centrato, ma senza sacrificare la qualità del suono e ponendo la giusta attenzione alla performance tecnica. La musica non è particolarmente varia e innovativa ma piace di sicuro agli amanti del buon vecchio death metal.

Insomma le due band di supporto sono di tutto rispetto, anche se nella cornice generale della serata gli Skeletal Remains sono meno congrui rispetto ai Gorod, non perché non siano validi ma per il contesto complessivo (del resto sono stati una scelta di ripiego dell’ultimo momento).

La pausa permette di visitare il merchandise, dove A Sonication è già disponibile per la vendita e dove i prezzi di magliette, felpe e gadget vari non sono certo alti rispetto ad altri concerti.

Quando gli headliner salgono sul palco, il Legend, a dire il vero, presenta qualche vuoto, soprattutto nella parte più lontana dal palco.

Per il tour lo storico frontman Steffen Kummerer è affiancato da musicisti ingaggiati apposta per l’occasione: Vince Wilquin alla chitarra, Clément Denis alla batteria (entrambi Fractal Universe) e Hugo Doyon-Karout al basso (Beyond Creation).

Qualche parola in italiano da parte di Steffen per rompere il ghiaccio e subito si parte con Forsaken, tratta da A Valediction del 2021, che con il suo evocativo arpeggio è il perfetto inizio dell’esibizione. Subito brillano la chitarra di Vince Wilquin e il basso di Hugo.

La bella sorpresa per il pubblico presente è che vengono cantate e suonate ben quattro tracce del nuovo disco, A Sonication, che, al netto delle polemiche di alcuni ex-membri della band (che forse hanno contribuito al mancato sold-out), è un lavoro davvero ben ispirato.

Le altre canzoni della set-list pescano per lo più da A Valediction, ma ci sono anche classici che non possono mancare, come The Anticosmic Overload, Septuagint e Emergent Evolution. Manca solo Incarnated, ma è giusto dare spazio a brani più recenti.

Gli Obscura rimangono i diretti discendenti del filone technical progressive death metal, nato con i Death, portato avanti dai Necrophagist, e giunto poi fino al gruppo di Kummerer.

La loro importanza è anche testimoniata dai tanti progetti paralleli che i vari membri, vecchi e attuali, hanno intrapreso.

La performance dei quattro musicisti sul palco è di altissimo livello, sia tecnicamente, sia dal punto di vista sonoro. L’intesa tra di loro è perfetta, quasi siano musicisti che suonano insieme da anni.

Il concerto è elettrizzante e il loro technical death, anche dal vivo, resta uno spettacolo unico.

“See you soon” è la promessa da parte di Steffen al termine dell’esibizione e speriamo davvero di rivederli presto. Il pubblico non si muove in attesa di un bis che, nonostante sia reclamato a gran voce, non viene proposto.

Una serata davvero entusiasmante, quella del 5 febbraio 2025 al Legend Club Milano dove ogni band, ciascuna a suo modo, ha fatto la sua parte, proponendo la propria versione del death metal.

Filippo Contaldo

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