OBSCURA – il live report del concerto di Bologna!

OBSCURA – il live report del concerto di Bologna!

OBSCURA + GOD DETHRONED + THULCANDRA + FRACTAL UNIVERSE

16.02.2020 – Locomotiv – Bologna(BO)

Di Fabio Meschiari

In collaborazione con l’Alchemica Music Club, giungono a Bologna ad inizio 2020 anche gli Obscura, accompagnati da tre gruppi di tutto rispetto per onorare come si deve un’occasione di questo livello: prima del gruppo principale, questa sera le assi del palco verranno calcate anche dai francesi Fractal Universe, dai tedeschi Thulcandra e dagli olandesi God Dethroned.

Andando con ordine, questo Diluvium Europe Tour 2020 , viene aperto dai transalpini Fractal Universe, giovane quartetto che vede al proprio attivo un EP e due album in studio, l’ultimo dei quali è del 2019 e risponde al nome di Rhizomes Of Insanity. Tanta era la curiosità di ascoltare il gruppo dal vivo ed in effetti la maturità acquisita in poco tempo è a dir poco invidiabile: il death metal suonato è cerebrale e progressivo quanto basta, ricco di screziature melodiche, tecnico ma non al punto da lasciare per strada quel fattore umano che fa riconoscere le canzoni e le rende gradevoli. Prova dunque ampiamente superata per questo gruppo assolutamente da tenere d’occhio. La serata prosegue e, per un quartetto che va, un altro ne viene…

Tocca adesso ai Thulcandra, assenti dal mercato discografico da qualche anno, ma, data la presenza nelle proprie fila di Mr. Kummerer, è giusto che stasera ci siano pure loro. I suoni si fanno più pesanti e meno in punta di fioretto rispetto ai francesi, ma tutto scorre per una scaletta che va a coprire i tre album all’attivo (ultimo avvistamento avvenuto nel 2015 con Ascension Lost per Napalm Records). Da notare che il suono è un po’ più impastato ed alla lunga i brani tendono ad avere meno dinamica, logicamente, rispetto a ciò che si  sentito fino a poco prima. Poco male, perché nel lasso di tempo a propria disposizione i teutonici portano a casa una buona prova che lascia ancor più soddisfatti i presenti, che man mano cominciano ad affluire copiosi dato l’orario d’inizio dell’evento quasi da pre-aperitivo.

E si arriva alla zona calda, dato anche il clima da primavera avanzata che regna dentro al locale, con i God Dethroned. Il nuovo Illuminati è uscito da una manciata di giorni ma già sta mietendo diversi consensi fra gli ascoltatori, col suo melodic-death-black-quant’altro-metal. Ricordiamo che si sta parlando di un gruppo che è presente sulle scene dai primi anni ’90, e stasera è un vero e proprio piacere vedere nuovamente all’opera Henri Sattler e soci, con menzione particolare per il pacioso bassista Jeroen Pomper. Brani come Villa Vampiria, Book Of Lies e The World Ablaze creano scompiglio, specie nelle prime file ed il concerto si rivela riuscitissimo e coronato da parecchi applausi all’indirizzo del gruppo, che ringrazia a profusione.

Il cambio palco svela la solida batteria di Sebastian Lanser, ed ecco che gli Obscura arrivano sul palco per proporre il death metal tecnico e progressive che ormai è un marchio di fabbrica. Anticosmic Overload è uno schiaffo in faccia che manda subito in visibilio il pubblico, decisamente nutrito, giunto per ammirare le gesta del gruppo. Sale in cattedra Linus Klausenitzer che col suo basso fretless sei corde riesce ad intessere mirabili sleghi che si alternano alle melodie di Rafael Trujillo, fra brani come Ode To  The Sun ed Emergent Evolution. La pasta sonora è da veri e propri fuoriclasse del genere, riuscendo a combinare potenza, cattiveria e capacità tecniche come già ampiamente dimostrato in studio. I movimenti sulle pedane rialzate e le suggestive luci, con tanto di geyser di fumo a corredare il tutto, vanno a completare un quadro che sembra uscire da un paesaggio alieno. L’alternarsi di canzoni come Vortex Omnivium, Diluvium e Septuagint fa arrivare al gran finale di An Epilogue To Infinity, prima dell’immancabile encore con Ten Sephiroth. Gli Obscura non deludono le aspettative e convincono il pubblico accorso a Bologna, ringraziando e dispensando sorrisi agli adoranti ascoltatori delle sonorità tecniche, che già sono impazienti di rivederli.

Emanuele Biani

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